Cara Alice,
ho letto la polemica che è sorta in seguito alle tue dichiarazioni durante la serata finale del Concorso di Miss Italia. E’ una polemica che trovo un po’ assurda perché riflettendo, forse la maggior colpa è del fatto che ancora oggi si parla molto poco di ciò che fu la Seconda Guerra Mondiale per milioni di persone e soprattutto ne sanno troppo poco i giovani che come te sono nati in un periodo di pace: i morti furono quasi 70 milioni e di questi quelli che indossavano una divisa o portavano un fucile furono una minoranza. E’ stato questo che ha contraddistinto l’ultimo conflitto dagli altri atroci che si sono susseguiti nella storia: nessuno riuscì a sfuggire davvero alla guerra e la realtà che ci circonda è fatta sempre più di conflitti e di violenze che sembrano non finire mai e in cui le vittime sono sempre di più i deboli e coloro che dalla guerra vorrebbero fuggire ed invece, vengono travolti da una violenza senza distinzione tra militari, donne, vecchi e bambini. Sì, anche le donne furono loro malgrado colpite dalla guerra senza essere al fronte, nelle numerose stragi di civili che vi furono anche in Italia con una strategia pianificata, sotto i bombardamenti, basti pensare alle tragedie atomiche, per la fame: e lo stesso accade oggi nei mercati, nei luoghi di culto da Baghdad a New York, in Siria come in Libia, ma anche nella vicinissima Francia e nelle tragedie dei popoli in fuga dalla guerra.
La cosa peggiore come cittadini, ma direi come essere umani, sarebbe quella di dimenticare e far finta di niente, rassegnarsi alla legge del più forte: da anni al Parco Nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema, istituito nel dicembre del 2000 con la legge 381 da parte del Parlamento Italiano, lavoriamo con lo scopo “di promuovere iniziative culturali e internazionali, ispirate al mantenimento della pace e alla collaborazione dei popoli, per costruire il futuro anche sulle dolorose memorie del passato, per una cultura di pace e per cancellare la guerra dalla storia dei popoli”. La scelta di fare di Sant’Anna di Stazzema la sede del Parco Nazionale della Pace deriva dal fatto che in questo luogo si è consumata il 12 agosto 1944 un’atroce strage per mano dei nazisti e dei fascisti di 560 tra vecchi, donne e bambini, alcuni dei quali ancora in fasce.
Stiamo lavorando perché a Sant’Anna di Stazzema tornino a risuonare le voci dei giovani, dei ragazzi e dei bambini che vogliono imparare la pace in un luogo in cui il dolore non si è trasformato in odio, ma desiderio di fratellanza ed impegno affinché quelle vittime innocenti non siano morte invano e vano non sia stato il loro sacrificio.
Ti invito a conoscere queste storie a Sant’Anna di Stazzema, nel Parco Nazionale della pace, per sentire dalle nostre donne, allora bambine e dai nostri superstiti allora solo ragazzi cosa significava vivere nel 1942 o nel 1944, quando la vita era appesa ad un filo e non aveva quasi alcun valore. Ti aspettiamo con grande affetto perché tu sia testimonial della pace e possa davvero dire di conoscere la storia vera e non quella dei libri che sembra così lontana.
Un caro saluto.
Il Sindaco di Stazzema
Dott. Maurizio Verona