La data di oggi segnala anche l’anniversario della scomparsa di Nikita Sergeevič Chruščёv, Primo segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica e leader del blocco socialista dal 7 settembre 1953 al 14 ottobre 1964.
Artefice di una parziale democratizzazione e destalinizzazione del suo Paese, Chruščёv gode tuttavia di fama immeritata come padre di una nuova “détente” tra i due blocchi. Nel tentativo di nascondere il gap, prima di tutto militare, con l’Occidente, mise infatti in campo un’irresponsabile politica basata sull’avventurismo e sulla provocazione* , fino ad arrivare alla crisi dell’ottobre 1962.
Da qui i motivi del suo declino e il radicale mutamento di strategia dell”URSS a guida brezneviana; dalla seconda metà degli anni ’60 fino alla prima metà del decennio successivo, Brèžnev scelse, contrariamente al suo predecessore, una linea apparentemente cauta e collaborativa verso gli USA, che consentisse a Mosca di guadagnare la parità strategica senza ostacoli e senza mettere in allarme l’avversario.
*In occasione del summit di Vienna del 1961, Chruščёv aggredì verbalmente e insultò Kennedy mentre il Presidente statunitense cercava di avvertirlo sui rischi delle politiche di riarmo. Il fatto scosse a tal punto JFK da renderlo titubante, nei giorni della CMC (crisi dei missili di Cuba), sull’ opportunità di un dialogo diretto e aperto con il sovietico.