Italia Nostra sezione Massa Montignoso esprime preoccupazione per l’approvazione, avvenuta qualche giorno fa, della delibera consiliare con la quale sarà consentito alla società Cages Srl l’ampliamento dell’impianto di frantumazione della marmettola in funzione di un aumento della produzione che passerà dalle attuali 60.000 tonnellate alle previste 250.000. L’azienda ha il suo stabilimento all’interno dell’area ex Resine, a poco distanza dalla frazione di Alteta, zona residenziale localizzata a un chilometro dal mare, i cui abitanti negli ultimi anni sono stati protagonisti, loro malgrado, di proteste e manifestazioni per l’inquinamento atmosferico provocato dalle polveri sottili. Italia Nostra già in passato si era soffermata su questa zona periferica di Massa ed aveva espresso timori e vicinanza agli abitanti costretti a vivere in un contesto ambientale degradato e insalubre a causa di attività industriali inquinanti e mal compatibili con la vicinanza ad aree residenziali e turistiche. Negli anni si sono susseguite le denunce e le segnalazioni dei cittadini costituiti nel comitato “Mo Basta” sul mancato rispetto delle norme in materia di azione di contrasto alle famigerate polveri sottili (PM10 l’agente più dannoso per la salute umana) e più volte è intervenuta ARPAT segnalando sforamenti nei livelli massimi consentiti. Ricordiamo che la Provincia di Massa Carrara è nei primi posti in Toscana per l’inquinamento da polveri sottili. Le più aggiornate indagini epidemiologiche documentano dettagliatamente le gravissime conseguenze sulla salute umana (in particolare sulla salute dei bambini ed anziani) derivanti dall’inquinamento da Pm10, così come viene indicato nel PAL (Piano attuativo locale) nel quale l’azienda sanitaria locale indica il tasso di mortalità in percentuale per i tumori all’apparato respiratorio superiore alla media regionale.
Ma i problemi di Alteta non si limitano ai camion, alle industrie, alle polveri sottili, ai rifiuti, alla sporcizia e ai rumori infernali. Complice il fatto che trattasi, oramai, di una zona degradata, recentemente è stato presentato un progetto per la realizzazione di una centrale di produzione di energia a biomasse, un impianto piccolo che non necessità di un’autorizzazione per le emissioni in atmosfera, né della VIA (Valutazione di impatto ambientale), ma solo della PAS (Procedura abilitativa semplificata). Anche in questo caso gli abitanti hanno mostrato contrarietà al progetto manifestando la volontà di non volere “un’altra ciminiera sotto casa” (chiaro riferimento alla presenza del Cermec e agli odori nauseabondi che costantemente persistono nella zona).
Alteta vive una situazione critica e l’ampliamento dello stabilimento della Cages Srl è destinato ad aggravare la qualità del contesto ambientale, senza considerare che il provvedimento sembra fatto apposta per risolvere i problemi economici delle aziende che trattano la marmettola, evitando loro i costi di conferimento in discarica e risolvendo anche i problemi connessi all’attività estrattiva del marmo.
Siamo del parere che, finché, si agevoleranno soluzioni economiche organiche alla monocoltura del marmo, saremo condannati ad assistere quotidianamente al depauperamento dei nostri irripetibili beni ambientali e a non vedere mai realizzata una seria ed efficace azione politica di rinnovo economico con particolare attenzione alle attività ecosostenibili come il turismo, l’artigianato e l’agricoltura di eccellenza.
Delegata per le Apuane
Rosalba Lepore
Il Presidente
Bruno Giampaoli