Quotidianoapuano.net ha intervistato Galeano Fruzzetti un’attivista del Comitato “Acqua alla gola”, promotore della raccolta firme contro Gaia Spa e della manifestazione del prossimo 8 giugno in Piazza Liberazione a Massa (ore 17:00) per dare voce una volta per tutte ai cittadini massesi, costretti a pagare bollette dell’acqua sempre più salate.
– Come nasce il Comitato contro Gaia e cosa l’ha spinta a scendere in campo in prima persona?
Sono circa due anni che Alfonso Baldi, Francesca Galloni e il sottoscritto stanno seguendo e impegnandosi per capire il fenomeno del servizio idrico, dell’azienda Gaia Spa e delle bollette che la gente deve pagare. Bollette con cifre quadruplicate nel giro di poco tempo, illeggibili, poco trasparenti e che incidono profondamente nel bilancio delle famiglie. Mi ha mosso la profonda ingiustizia verso la gente comune, che deve pagare di tasca propria per leggi demenziali, che mettono in conto bolletta, non il consumo effettivo, ma tutti quegli oneri economici dell’azienda come investimenti, mutui, debiti, inefficienza personale e via dicendo.
– E’stato difficile coinvolgere i cittadini in questa protesta?
No nella maniera più assoluta. Le persone non aspettavano altro che la nascita di un comitato, che fosse credibile e che finalmente passasse alla fase di protesta contro il salasso delle bollette.
– Il prossimo 8 giugno si terrà una manifestazione di protesta sotto il Comune di Massa, quanto sarà importante la partecipazione della cittadinanza?
Sarà molto importante la partecipazione del “popolo dell’acqua”, il quale è un movimento trasversale, civile, democratico, creato per la gente e a difesa dei cittadini.
– Ha trovato risposte concrete negli appelli e negli incontri con l’amministrazione comunale in merito alle bollette salate recapitate nelle case dei massesi?
Posso dire che da parte dell’amministrazione comunale ho trovato disponibilità all’ascolto, ma poca volontà o quasi nulla a cambiare una situazione che definisco profondamente ingiusta e paradossale.
– Cosa si aspetta dal Sindaco di Massa, dalla politica e da Gaia?
Mi aspetto che il Sindaco, la politica e Gaia Spa comprendano il profondo disagio di un’intera città e avviino un percorso vero, verso il cambiamento.
– Il Comitato sta raccogliendo le firme, attualmente quante sono? E quale sarà la mossa successiva dopo la raccolta?
Siamo vicini alle 9000 firme, belle, vere e pulite. Le persone ci chiamano da diversi quartieri della città per poter mettere la propria firma. Il nostro obiettivo è arrivare al traguardo delle 20.000 firme, nel tentativo di dare una scossa a tutti i livelli, usando gli strumenti civili e della forza dell’opinione pubblica.
– Lei ha vissuto anche l’esperienza del referendum per la chiusura della Farmoplant, allora la volontà popolare venne ascoltata. Ma cosa è cambiato secondo lei rispetto a questo recente passato?Che ruolo possono ancora svolgere i cittadini?
Mi sembra che rispetto al passato la volontà popolare (in generale) conti sempre meno, questo non è un fatto per niente positivo per la vita civile e sociale, perchè non vengono ascoltate le parole dei cittadini. Credo che il movimento del popolo dell’acqua svolga anche questa funzione, di coinvolgere le persone e di far in modo che, come ho detto poco fa, le critiche dei cittadini non rimangano inascoltate.
Matteo Marchini