E’ luogo comune ripetere che per avviare un’attività “è una bella impresa” ma oggi esistono concreti strumenti e opportunità per sostenere coloro che hanno un progetto da realizzare, per cui l’intitolazione di questo incontro dobbiamo leggerla in positivo, ossia voglio realizzare “Una Bella Impresa”.
Il rilancio dell’economia passa necessariamente attraverso la nascita e lo sviluppo di nuove imprenditorialità e in questo contesto sono soprattutto i giovani quelli che possono dare un nuovo impulso alla crescita del territorio: essi sono infatti i più motivati, i più intraprendenti, i più aperti, anche culturalmente, all’innovazione e alle nuove tecnologie.
Il trand dell’economia impone ai giovani imprenditori di investire sulla formazione manageriale per crescere prima ancora che come azienda come mentalità imprenditoriale. La parola chiave, quindi è “formazione”: oggi, per poter stare sul mercato, per poter ritornare ad essere il motore trainante dello sviluppo economico e quindi sociale del territorio non si può più prescindere dalla formazione e dal confronto tra soggetti attori dell’evoluzione dei processi imprenditoriali.
Oggi le micro e piccole imprese costituiscono l’ossatura dell’economia ma dai giovani vengono recepite come degli intoppi burocratici.
Quindi c’è molto da fare ancora sotto l’aspetto culturale e al riguardo la scuola e’ sempre distante da questo mondo.
Ci vuole un approccio diverso.
L’artigiano viene ancora recepito come un mastro di bottega e non si considera invero la trasformazione di questa figura in un vero imprenditore.
Un’impresa artigiana, oltre a essere gratificante, rappresenta innovazione, tecnologia, sicurezza e grande rispetto per l’ambiente. E questo bisogna che si sappia.
Il nostro Gruppo Giovani Imprenditori, da sempre, si propone di diffondere la consapevolezza della funzione socio economica e politica dell’impresa artigiana e il suo contributo all’occupazione; di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile; di promuovere e sostenere azioni di formazione imprenditoriale, manageriale e culturale, particolarmente adatte a comprendere e guidare i cambiamenti; di attivarsi affinché si alimentino continuativamente condizioni adatte alla trasmissione d’impresa; di relazionarsi con le istituzioni scolastiche e formative perché cresca il rapporto fra queste e il mondo del lavoro e del sociale; di essere qualitativamente presente con analisi, proposte ed iniziative nell’ambito delle problematiche sociali ed economiche del territorio.
In tal senso abbiamo anche lanciato il Manifesto dei nuovi artigiani del XXI secolo, che disegna l’identità dell’imprenditore artigiano per proiettarlo in un futuro sempre più tecnologico e digitale e che lo rendono protagonista dell’economia globalizzata.
Il nostro Manifesto è una sorta di ‘carta d’identità’ dell’artigiano del XXI secolo che serve per riconoscere le nostre radici, i nostri valori e trasmetterli alle nuove generazioni.
L’artigianato ha attraversato la storia ma è tutt’altro che un residuo del passato.
Oggi tutti ne riscoprono i valori. E proprio su questi valori si fonda l’artigiano l’imprenditore del futuro, artefice, protagonista e ambasciatore della qualità Made in Italy e per dire ai giovani che nell’artigianato esiste un futuro di lavoro gratificante, che sulle proprie abilità, competenze, passioni si può costruire un avvenire.
E il nostro Paese, anche se è il secondo più vecchio al mondo, deve considerare i giovani davvero per quello che sono: l’energia e il futuro di tutti.