Apprezziamo l’onestà intellettuale del prof. Seminara, che ha snocciolato i dati dei flussi delle piene, non altrettanto la scaltrezza della politica regionale e locale che, per farsi perdonare un crollo causato dalla sua politica scellerata subito ricorre a nuovo cemento. L’assessore regionale ha promesso altri milioni di euro per il Carrione, ma noi vorremmo sapere a cosa sono serviti gli oltre 60 milioni di euro spesi negli ultimi 10 anni. Lo studio in questione divide il fiume in 3 zone: la parte valliva, quella del centro storico e quella montana: è ormai chiaro che lo studio, in realtà, ha interessato solo le prime due e non quella più problematica, in quanto causa di tutti problemi a valle.
Quali sono i motivi che hanno spinto la presentazione dello studio sul Carrione privo della parte montana?
Il primo motivo è chiaro, non intralciare chi gode dell’oro bianco; il secondo dimostrare che senza demolire e ricostruire non esiste sicurezza. Come si vede è il partito-azienda che decide le priorità che altro non possono riguardare se non il guadagno delle aziende stesse.
In realtà lo studio dell’asta del Carrione nasce “taroccato”, lo dimostrano le affermazioni contrastanti del prof. Seminara e del sindaco: il primo ha affermato, in consiglio comunale, che lo studio sulla zona a monte non è ancora terminato, il secondo afferma che giovedì (12/11) pensa di ricevere la relazione finale del professore: dubitiamo che il prof. Seminara, in consiglio si riferisse a termini di soli 3 giorni!
Se ci fermiamo qui è evidente la necessità di demolire i ponti facendo la felicità del partito del cemento; se invece alziamo lo sguardo, ci rendiamo conto che stiamo scontando l’ennesimo scippo delle ultime scellerate amministrazioni. Che senso ha demolire un ponte appena costruito, allarghiamo semmai il fiume dove è possibile, restituiamogli quelle aree che gli sono state sottratte, come gli ex lavatoi di Caina o l’area del Fiorino, tanto per citare due esempi.
È del resto inconcepibile che una città che ha attivato il “museo diffuso” nel suo centro storico, vada ad abbattere dei ponti storici, dei componenti cioè del museo diffuso stesso; demolendoli si viene a togliere non tanto un pezzo della sua storia, ma un pezzo stesso della sua sopravvivenza economica legata al turismo storico-culturale, e stiamo parlando di una città che da oltre duemila anni scava marmo e che quindi di patrimonio storico oggi ne avrebbe in abbondanza se non fosse stato sprecato e gettato nel nulla. Restituiamo quindi l’alveo ai rami montani del Carrione, oggi invaso dalle strade comunali, smettiamo di realizzare canali di cemento, che hanno come scopo far felice il solito partito velocizzando a dismisura le acque piovane, allarghiamo il Carrione nei tratti in cui è possibile farlo senza dover abbattere nulla, aumentiamo la superficie boscata al monte, riattiviamo l’agricoltura di collina: sono tutte metodiche che permettono di spendere soldi salvaguardando la città e i suoi ponti e permettendo di fare affari (anche se piccoli) a molti anziché ai soliti noti.
È con la consapevolezza di una nuova resilienza che restituisca una nuova sicurezza e dia valore a ciò che abbiamo che ci candidiamo al governo di questa città.
MoVimento 5 Stelle Carrara