Confcommercio Imprese per l’Italia –Province di Lucca e Massa Carrara interviene sulla questione della informatizzazione della rete di vendita dei giornali. “Diversi distributori locali – afferma Confcommercio in una nota – stanno portando avanti, in maniera unilaterale e arbitraria, progetti di informatizzazione della rete di vendita, imponendo alle rivendite l’adesione a tali progetti a pagamento. In alcune aree si sta addirittura prospettando una discriminazione fra rivendite professionali (in quanto aderenti al programma imposto dai distributori) e non (in quanto non aderenti). Alcuni distributori giustificano tali operazioni come obbligo di legge. Questa affermazione non corrisponde al vero. La normativa vigente al riguardo (legge 103/2012, articolo 4) afferma infatti che la gestione degli strumenti informatici e della rete telematica è svolta in maniera condivisa e unitaria, con la partecipazione di tutti i componenti della filiera distributiva: editori, distributori e rivenditori, che stabiliscono di comune accordo lo sviluppo della rete, la gestione dati e i costi di collegamento”. “Ad oggi – precisa Confcommercio – non esiste alcun progetto condiviso di informatizzazione, né tantomeno un accordo con i rivenditori. L’accordo firmato dalle sigle Fieg, Anadis e Ndm, contrariamente da quanto sostenuto da alcuni distributori, non ha alcun valore vincolante per i rivenditori, in quanto le associazioni di categoria degli edicolanti come ad esempio Snag Confcommercio sono state estromesse da qualsiasi progetto di informatizzazione”. “La gravità della condotta assunta da alcuni distributori locali – chiude la nota Confcommercio – è tale che è intenzione del sindacato nazionale Snag quella di segnalare al Governo e all’Antitrust l’operato di Fieg, Anadis e Ndm, oltre che dei vari distributori locali”.