Dopo l’ingresso di Giacomo Bugliani a Palazzo Panciatichi, QuotidianoApuano ha voluto incontrare il giovane esponente democratico per sapere quali saranno le sue prime iniziative nella nuova veste di consigliere regionale e le sue impressioni sulla situazione locale dopo il voto.
Ad una settimana di distanza dal risultato delle elezioni regionali, come si difende dalle accuse che alcuni esponenti politici le imputano sostenendo che, essendo residente e consigliere a Massa, trascurerà la zona della Lunigiana?
Come sapete sono residente a Massa ma originario della Lunigiana, terra che conosco molto bene sia nei suoi punti di forza che nelle sue criticità e ho intenzione di sfruttare questo mio forte collegamento per rispondere al meglio alle esigenze del territorio e dei suoi cittadini. Già in fase di campagna elettorale ho mostrato quale deve essere , secondo me, il giusto modo di fare politica organizzando una serie di incontri con i cittadini di tutti i comuni al fine di raccogliere le loro istanze per porle nelle dovute sedi istituzionali. Proseguirò, dunque, il cammino tracciato affinché il PD della nostra provincia sappia rispondere alle difficoltà del territorio con un nuovo approccio, capace di guardare all’interesse dei cittadini e non alle faide di quartiere o di confine.
Restando sempre in Lunigiana gli elettori si chiedono quali sono gli interventi che intenderà intraprendere in favore di un miglioramento della viabilità, data l’evidente situazione di dissesto strutturale presente sulle strade?
La Regione periodicamente stanzia ed eroga fondi per la manutenzione delle strade; questi fondi potranno finanziare interventi di adeguamento, manutenzione e messa in sicurezza del tracciato stradale. Sarà mia cura, in qualità di consigliere regionale, portare nelle sede istituzionali un problema annoso e di fondamentale importanza come quello della viabilità della Lunigiana; non solo per garantire ai cittadini strade più sicure e ben agibili, ma anche per valorizzare e rendere più fruibile, da parte dei turisti, questo variegato territorio, ricco di rare bellezze.
Come vede le dimissioni del vicesindaco di Carrara, Andrea Vannucci, che ha dichiarato di volere un periodo di riflessioni al fine che vengano chiarite alcune situazioni all’interno dell’amministrazione comunale e dello stesso PD? Ritiene che le tensioni del suo partito derivino da un contrasto tra conservatori e rottamatori, scaturito dopo il risultato delle regionali da lei conseguito o vi erano già tensioni latenti?
Il Vicesindaco Vannucci di fronte a un evidente segnale di cambiamento mandato dagli elettori del PD ha preso atto del rinnovamento in corso decidendo di fare un passo indietro. Una decisione evidentemente maturata anche a seguito del risultato elettorale, che ha evidenziato come, con il passare degli anni, nella nostra provincia quella crasi tra classe dirigente del partito e la volontà dei cittadini sia divenuta sempre più ampia. Come ho dichiarato in altre occasioni più che “rottamare” è necessario riqualificare e rinnovare la politica e chi la interpreta, mostrando di essere in grado di rimettersi al servizio dei cittadini applicando quel nuovo approccio nel fare e intendere la politica di cui abbiamo parlato anche prima. Probabilmente le tensioni di cui Lei parla sono scaturite da coloro che non sono pronti a misurarsi con questo rinnovato modo di fare politica e che vorrebbero che tutto restasse come prima. Ma questo, adesso, non è più né possibile, né sostenibile.
Crede che con la mancata rielezione di Loris Rossetti, il segretario provinciale del PD, Cesare Leri, si debba dimettere dal suo incarico, visto il sostegno dimostrato al consigliere uscente?
Di sicuro la presa d’atto del cambiamento è necessaria e non procrastinabile. Il Partito Democratico di Massa-Carrara deve saper ascoltare la volontà dei propri elettori rimettendosi democraticamente in discussione e facendo una seria e decisa autocritica.
Dopo il sorprendente risultato ottenuto da Lega Nord, che con Fratelli D’Italia ha raggiunto il 20% dei consensi, pensa avrete delle difficoltà a governare?
La possibilità di governare bene e senza difficoltà è fuori discussione. Il Consiglio Regionale è composto da 40 consiglieri in totale di cui 24 sono del Partito Democratico: da sottolineare, peraltro, come ben l’80% di questi siano neo eletti. Fratelli d’Italia ne ha eletti 2, mentre la Lega 6. Numeri alla mano direi che è preferibile concentrarsi sul lavoro da fare per il bene della nostra Regione, poiché i numeri per governare bene e stabilmente ci sono tutti.
Lascerà l’incarico di consigliere di maggioranza all’interno dell’amministrazione comunale di Massa o lo manterrà?
Per ora manterrò entrambi gli incarichi proprio per avere un rapporto privilegiato con il territorio e portare le istanze locali in Regione con un collegamento diretto. In tal caso ho già deciso che devolverò il gettone di presenza dell’attività di consigliere comunale in beneficenza. Naturalmente al mai è una scelta temporanea, che potrei rivedere in futuro, qualora i troppi impegni regionali non mi permettessero di proseguire con l’attività che svolgo a livello comunale