Il Presidente dellINPS Tito Boeri ha presentato la consueta relazione annuale.
Dal rapporto si legge che in Italia i pensionati INPS sono 15.663.809 (su un totale di 16,1 milioni di pensionati) di cui il 47% maschi e il 53% femmine. I pensionati INPS ricevono in media un importo lordo mensile di 1.464 Euro, però con grandi differenze tra i maschi (media 1.739 Euro) e le femmine (1,224 Euro).
Avendo riguardo ad una classificazione per classi di importo (pensione lorda), le differenze tra pensionati sono assai rilevanti.
Il primo dato che balza allocchio è che il 38% di essi, paria 5,9 milioni di persone, ha una pensione inferiore a 1.000 Euro. Entrando più nel dettaglio il 27,2% dei pensionati (4,2 milioni) ha un reddito pensionistico compreso tra 500 e 1.000 Euro e il 10,8% (1,68 milioni) fino a 500 Euro.
Il secondo dato da rilevare è che il 6,5% dei pensionati (pari a 1 milione di persone) ha un reddito pensionistico superiore a 3.000 Euro.
Se si considerano poi solo i lavoratori autonomi, gli importi pensionistici scendono di molto: il reddito pensionistico medio di un artigiano è di Euro 880 mensili.
La presidenza Boeri si caratterizza per lattivismo nello spaziare su una pluralità di tematiche che si possono comprendere nellambito del sociale, ma che spesso esulano dai compiti istituzionali dellINPS e dal ruolo che lINPS ha tradizionalmente esercitato nel corso del tempo.
La sua relazione è lo specchio di questa volontà, già manifestata più volte fin dal suo insediamento.
Boeri pretende di dettare le linee riformatrici su previdenza e assistenza al Parlamento e al Governo, dà giudizi sulle misure del Governo in tema di occupazione e mercato del lavoro, candida lINPS a gestire in prima persona la partita degli interventi sulla disabilità e quelli sul contrasto alla povertà.
Nel merito, le proposte che vengono avanzate, specie quelle sulla non autosufficienza possono essere anche apprezzabili, ed indubbiamente deve essere utilizzato al meglio il know-how dellIstituto, la cospicua fonte di informazione di cui esso dispone e le infrastrutture estremamente diffuse sul territorio.
Però noi ci accontenteremmo che, con le indubbie potenzialità che ha, lINPS curasse di più lefficienza delle proprie strutture.
Accogliamo con positività il fatto che si vuole creare un nuovo modello di servizio più attento allutenza sul territorio. Resta da scoprire da dove si prenderanno le risorse per impiantare una più ampia rete organizzativa e come questo si concilia con la presenza diffusa dei patronati, a cui oggi viene delegato gran parte del lavoro di ascolto e consulenza previdenziale verso gli assicurati e i pensionati.
Armando Bonelli
Presidente ANAP/Confartigianato Massa-Carrara