In questi giorni è frequente imbattersi in articoli e post che descrivono uno scenario apocalittico negli USA del Coronavirus, tra cure negate ai malati, assalti alle armerie e mancanza di posti letto. In molti casi si tratta di un’offensiva propagandistica (propaganda “esterna”, “agitativa”, “grigia”, “nera” e “grassroots “) basata anche sulle tecniche della guerra ibrida, delle PsyOps* e delle 4WG**.
Sferrata da paesi come Russia e Cina e dalle loro sponde occidentali, non risparmia l’UE, accusata di egoismo nonostante i massicci aiuti già stanziati ai suoi stati-membri.
Per il blocco atlantico, l’emergenza Coronavirus apre dunque una partita delicatissima che andrà giocata bene sul fronte economico-politico (con aiuti e sostegni adeguati ai partner più in difficoltà) e comunicativo-propagandistico (la propaganda “interna” è un aspetto tralasciato dall’Occidente dopo la fine della Guerra Fredda), in modo da resistere il più possible all’urto di quegli attori intenzionati a indebolirlo e dividerlo così da trarne un vantaggio altrimenti impossibile.
*Psychological operations
**Guerre di quarta generazione