Apprendisti stregoni nell’architettura istituzionale: è suppergiù così che il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai ha definito stamani in aula di Consiglio regionale l’atteggiamento amministrativo del Pd riguardo alla proposta di risoluzione sulle fusioni dei Comuni: «Voi pensate di essere ingegneri istituzionali – ha affermato rivolto ai banchi della maggioranza – e invece siete solo alchimisti che decidono sulle teste delle comunità locali nelle comode stanze del Consiglio regionale. Per pensare di modellare le comunità bisogna starci. Se non ci si sta, bisogna ascoltarne l’espressione con un metodo forse per voi passato di moda anche a livello nazionale: il voto». La posizione critica espressa con nettezza da Forza Italia non è sulle fusioni in sé, tutt’altro, ma sul metodo di una proposta di risoluzione che muove verso una legge definita da Mugnai «come un drone, pilotato da lontano e che arriva dall’alto».
«Noi siamo da sempre favorevoli alle fusioni dei Comuni come strumento di semplificazione istituzionale. Lo eravamo anche negli anni in cui voi eravate invece innamorati dalle Unioni dei Comuni che invece moltiplicava enti, poltrone, costi d’apparato, nel costume di rispondere a qualunque esigenza con la creazione di un nuovo organismo. Come per le Società della Salute, no? Ora ok – concede il capogruppo azzurro – vi siete convertiti sulla via di Damasco alla fusione. Bene. Solo che siete diventati più zelanti di chi lo era dalla prima ora e volete imprimere un’accelerazione inappropriata per i territori».
«Le fusioni – ha proseguito Mugnai – hanno senso se sono frutto della volontà popolare. Se essa manca, i vostri progetti mirabolanti rimangono a mezz’aria. Voi intendete far passare il concetto della comunità unica tra i comuni oggetto di fusione, ma non è come dite voi: la comunità unica nasce semmai un secondo dopo la fusione. Non prima. Prima abbiamo davanti comunità singole con volontà distinte che vanno tenute in considerazione una per una, senza le prevaricazioni previste in questa proposta di risoluzione. Qui ho sentito vivere con fastidio l’espressione che arriva dai territori e dai sindaci, ma non sono polemiche strumentali: è il tessuto profondo di comunità toscane che, dinanzi a questa proposta-drone, sono spaventate. Non è accettabile. Dare spazi di convenienza per arrivare alle fusioni è giusto, ma va salvaguardata la volontà popolare espressa di tutte le comunità interessate; tutte, qualunque sia il numero dei comuni interessati».