La situazione strutturale della scuola Pietro Ferrari di Pontremoli è diventata il centro nevralgico dei dibattiti della cronaca locale tanto che, nei giorni scorsi, l’edificio è rimasto chiuso per sopralluoghi tecnici, gettando un’ombra di dubbi e rimostranze da parte dei genitori degli alunni che chiedono alle autorità competenti di fare chiarezza sull’intera questione. A farsi portavoce di tale disagio ed a domandare per primo all’amministrazione pontremolese il perché e gli sviluppi emersi dalla sopracitata verifica vi è Francesco Mazzoni, consigliere comunale del PD, che dichiara: “Nelle giornate di lunedì e di martedì scorso il sindaco ha disposto, con ordinanza, la chiusura dell’edificio scolastico e la sospensione dell’attività didattica. Questo per problemi al fabbricato e per la necessità – ed evidentemente per l’urgenza – di realizzare interventi di messa in sicurezza. La vicenda è stata gestita nel peggiore dei modi: notizie vaghe, confuse e frammentarie. Nessuna comunicazione scritta, nessun documento ufficiale, nessun atto amministrativo pubblicato sul sito istituzionale del Comune. E’ più che normale che fra i genitori si siano immediatamente diffuse paura e perplessità. Sabato ho presentato un’interrogazione urgente: dal sindaco nessuna risposta. Dopo la seconda ordinanza, ho presentato un’altra interrogazione urgente, con connessa istanza di accesso: niente.
In particolare, ho chiesto che, fra gli altri, venissero pubblicati e messi immediatamente a disposizione dei genitori:
– il verbale e tutti gli atti del sopralluogo fatto dal Genio Civile;
– una comunicazione ufficiale del sindaco, che ripercorresse in modo chiaro e
puntuale tutti i passaggi della vicenda;
– un atto firmato dal sindaco e dal responsabile del servizio competente in cui si
attestasse la sicurezza assoluta della scuola, assumendosi la responsabilità di
questa dichiarazione e delle scelte conseguenti.
Non voglio nemmeno pensare che ci siano problemi di sicurezza al Pietro Ferrari, ma anche se, come spero, l’edificio fosse in ottimo stato, ciò non esonererebbe il sindaco e l’amministrazione dal dovere e dall’obbligo di comunicare e di informare, soprattutto i genitori, in modo chiaro, tempestivo e preciso.
Se io fossi un genitore, oggi non sarei tranquillo sapendo che i miei figli sono in un edificio che lunedì e martedì è stato chiuso – non si sa bene il perché – e poi riaperto senza un pezzo di carta in cui ci sia scritto che la scuola è sicura. E questo può e deve farlo soltanto chi ha la competenza, il potere e il dovere di farlo: il sindaco provveda e chiarisca immediatamente.
Finché non ci saranno questi atti, finché i genitori non potranno stare tranquilli, andrò avanti, in tutte le sedi e con tutti mezzi che l’Ordinamento mi mette a disposizione come consigliere comunale e come cittadino”.