Ancora una volta non mancano i disagi all’interno della SDS di Aulla, dove è ubicato il Punto di Primo Soccorso.
Dopo le ripetute lamentele per il misero ambulatorio del PPS, dove vengono curati ogni tipo di pazienti e, dove dalla porta d’ingresso non ci passa nemmeno una barella, pochi giorni fa abbiamo assistito ad un ennesimo disagio.
Un paziente colto da un malore, si precipita presso il PPS, dove però l’equipe medica in turno era impegnata in un altro servizio, viene quindi immediatamente attivato il medico dell’ambulanza della P.A di Aulla, denominato CH0, il quale al momento del suo arrivo, -trovando l’ambulatorio del PPS chiuso a chiave- si è trovato a dover soccorrere il paziente in corridoio, in mezzo a tutta la gente che era in attesa di una visita specialistica, oppure in attesa del turno dal proprio medico.
Una situazione a dire poco vergognosa, vergognosa quanto il fatto che un dirigente della SDS, trovandosi li in quel momento, non si è preoccupato minimamente di cercare un duplicato di chiave dell’ambulatorio, ma si è semplicemente preoccupato di cercare un paravento in modo da occultare la visita dei curiosi, durante le operazioni di soccorso.
Assistiamo ancora una volta all’ennesimo disagio, dopo l’ambulatorio molto piccolo, dopo le difficoltà nel curare i pazienti all’interno dell’ambulatorio, ora, i medici del 118 devono persino ridursi a curare i pazienti in un corridoio.
Mi chiedo dunque, dopo questi fatti che giustificazioni troverà la SDS, ma sopratutto l’azienda USL, che vede i suoi dipendenti in situazioni di grave disagio, ma soprattutto li vede in situazioni in cui è compromessa sia la privacy dei pazienti, sia il segreto professionale.
Nicola Biglioli
Vice-Coordinatore Provinciale
Forza Italia Giovani