Purtroppo non c’è pace a Fivizzano, comune della Lunigiana in provincia di Massa Carrara, sul versante degli immigrati. L’associazione no profit “Associazione Mamme” ha stipulato nel 2015 una convenzione con la Prefettura di Massa per la gestione di 20 immigrati dalla Nigeria, tutti uomini tra i 20 e i 28 anni, in una struttura pubblica di proprietà del comune di Fivizzano: un ex convento di frati prima e suore dopo.
Giuliano Novelli, capogruppo della Lega Nord in Consiglio Comunale a Fivizzano, lancia una pesante insinuazione: “sembrerebbe che tre nostri ospiti clandestini, partiti con l’autobus alla volta di la Spezia, abbiano ingaggiato una prostituta loro connazionale, addirittura portandola nell’ex convento per far usufruire delle sue “prestazioni” tutti gli ospiti. Oltretutto al termine di tale divertimento sembra che mancassero gli euro per pagare. Non è ben chiaro a questo punto da dove siano spuntati fuori i soldi. Il Prefetto è a conoscenza di tutto ciò? Le istituzioni cosa sanno? Le iscritte all’associazioni mamme ne sono al corrente e concordano? Non svelo nulla di incredibile, denuncio a voce alta quello che tutti dicono e su cui sghignazzano in paese. Mi è stato perfino detto che non è un reato portarsi a casa una prostituta, sopratutto per loro; peccato che in questo caso si parli di una struttura pubblica.”
Tra Novelli e il Sindaco PD Paolo Grassi furono da subito scintille e duri scontri verbali, tanto che il Sindaco si andò a lamentare perfino sulla tv di Stato; ad Agorà su Rai Tre, Grassi minacciò di ricevere gli immigrati con tanto di banda musicale, durante uno scontro verbale con il capogruppo al Senato della Lega Nord Gianmarco Centinaio. Salvo poi rinunciare all’attuazione di tale provocazione.
E’ passato un anno da allora, qualche tafferuglio notturno tra immigrati con intervento dei carabinieri, del Sindaco e della Presidentessa dell’Associazione Mamme. Poi un altro acceso diverbio provocato dal segretario comunale della Lega Nord di Fivizzano Giovanni Mura, quando chiede pubblicamente a mezzo stampa se è vero che gli immigrati hanno rifiutato il cibo fornito da una cooperativa (la stessa che fornisce i pasti ai degenti dell’ospedale di Fivizzano, ai bambini dell’asilo comunale ed ai ragazzi delle scuole primarie a tempo pieno). Scambio di accuse e comunicati, risultato finale che lascia il dubbio se siano stati davvero gli immigrati a rifiutare il cibo mentre nel frattempo subentra un nuovo fornitore, una delle migliori rosticcerie della Lunigiana (il cui proprietario è parente della Presidentessa dell’Associazione Mamme).