L’Ospedale Apuano è unico, ma le maggiori penalizzazioni come al solito toccheranno alla Lunigiana.
Basta scorrere la Delibera regionale n. 1052 del 09/11/2015 – “Trasporto pubblico locale. Istituzione prenotazione impegno di spesa finalizzata a far fronte agli oneri per i servizi di TPL per il collegamento di ospedali di vari Comuni” – per capire che ‘aria tira’ per la Lunigiana già alla vigilia dell’apertura.
L’Asl e la Regione e la Provincia infatti anziché prevedere sin da subito collegamenti del trasporto pubblico verso il NOA rafforzati per l’intera area geografica provinciale si sono limitati a definire il riassetto della rete (per carità, sacrosanto e necessario) delle città di Massa e Carrara.
Così, in attesa degli effetti del nuovo contratto di servizio relativo agli esiti della procedura concorsuale del lotto unico regionale la Regione sosterrà economicamente l’incremento dei servizi necessari ai cittadini di costa per usufruire dei servizi ospedalieri, senza prevedere allo stesso tempo ulteriori stanziamenti per i comuni della Lunigiana che, comunque, per molte attività e servizi dovranno fare anch’essi riferimento al NOA.
Il contributo sarà erogato per i mesi di novembre e dicembre 2015, così distribuito: relativamente al collegamento tra Comune di Carrara e NOA €. 17.905,97; relativamente al servizio Massa e NOA €. 41.666,66.
E dalla Lunigiana? Come al solito, e come per altri mille problemi, i nostri governanti regionali ed aziendali si sono dimenticati che siamo (purtroppo!) in Toscana e che avremmo diritto ad essere tenuti sempre in considerazione, ma soprattutto quando si parla di servizi sanitari. Invece, Regione ed Asl si ricordano di noi solo quando c’è da tagliare a casaccio!
Ebbene, Rossi e De Lauretis sappiano che non ci abbatteremo e non rinunceremo mai alla lotta contro queste miopi politiche di marginalizzazione della montanità che impoveriscono sempre di più il territorio e che sono il motivo per il quale c’è sempre più rabbia tra la nostra gente, rabbia che convoglieremo nelle prossime battaglie in difesa degli ospedali, dei pronto soccorso e dell’emergenza urgenza nelle zone montane che ci apprestiamo a cambattere alla luce delle scellerate riforme che ci vogliono imporre.