Finalmente, dopo lunghe discussioni e varie polemiche, il progetto per le bonifiche della zona industriale apuana, presentato dalla Sogesid, ha passato il vaglio definitivo della Conferenza dei Servizi convocata a inizio settimana al Ministero della transizione ecologica.
Non che le riserve siano del tutto fugate, ci vorranno ancora anni di lavoro e monitoraggio per vederne i risultati, ma pare proprio scongiurato il rischio di perdere i finanziamenti (circa tredici milioni di euro) stanziati per bonificare la falda in area SIR e SIN (Siti di Interesse Regionale e Nazionale)
Adesso è corsa contro il tempo per completare le gare d’appalto e l’avvio dei lavori per realizzare le barriere e i filtri di trattamento. Ma la bonifica si farà.
Così come, a inizio settembre partiranno i lavori di risistemazione e messa in sicurezza del tratto di scogliera davanti all’ex Colonia Torino.
Siamo dunque a un punto di svolta e di ciò va dato atto a tutti i soggetti istituzionali che si sono impegnati per il raggiungimento dell’obiettivo, senza la necessità d’incatenarsi al cancello o sparare invettive contro quelli di prima o i livelli superiori.
Messa da parte la “grancassa”, dunque, la Conferenza dei Servizi, con l’approvazione di tutti i soggetti interessati, ha sancito che il progetto per la bonifica della falda delle aree SIN e SIR possa e debba proseguire il suo cammino.
Insomma, come tante persone ragionevoli si erano permesse di suggerire, è stata fatta una valutazione squisitamente tecnica del progetto (che ha conosciuto anche qualche ulteriore piccola modifica) e, soprattutto, è stato messo “nero su bianco” che – allo stato attuale – il progetto stesso è adeguato e può essere realizzato. Punto.
E’ finito, di conseguenza, il tempo delle dichiarazioni mirabolanti e delle demagogiche prese di posizione e dei distinguo: “si, ma…”; “però, sarebbe meglio…”.
Ora bisogna passare ai fatti, dal progetto definitivo a quello esecutivo e, con rapidità e capacità, all’assegnazione dei lavori attraverso la realizzazione di un’unica procedura di appalto integrato, con un unico soggetto che attui la progettazione esecutiva e successivamente la realizzazione delle opere.
E tutto questo va fatto in massimo sette mesi, perché alla data del 31 dicembre 2022 scade il tempo a disposizione. Quindi, si deve “correre”.
E serve che la correre siano tutte le istituzioni coinvolte, congiuntamente, dai Comuni alla Regione, dal Parlamento al Ministero.
A noi, cittadini di Carrara e Massa, il compito di fare gli “assistenti contrari” affinché il percorso abbia buon fine, dopo tante distrazioni e sottovalutazioni.