Un tema caldo e anche spinoso, quella della casa, per certi versi un’emergenza sociale, soprattutto nella nostra provincia dove le famiglie senza una sistemazione stabile sono numerose. Una situazione di precarietà che spesso sfocia in serie tensioni sociali. Basti pensare all’occupazione abusiva degli alloggi, fenomeno tutt’altro che infrequente soprattutto a Massa. C’è poi il filone degli abusi e delle speculazioni, con appartamenti occupati senza titolo che l’Ente con riscontri incrociati deve andare a individuare. Nel Comune di Montignoso i fabbricati ERP (ex IACP e ATER) sono 31, suddivisi in 155 alloggi in locazione (di cui 62 assegnati a famiglie extra comunitarie). Il caso più eclatante è quello degli alloggi ERP edificati in Via Lago (loc. Renella), dove su un totale di 31 appartamenti, 12 sono stati consegnati a famiglie extra comunitarie. Delle 19 famiglie italiane, a 7 sono state assegnate delle mansarde di inadeguata metratura. Come se non bastasse nel complesso residenziale sono già dovute intervenire le Forze dell’Ordine facendo rimuovere mezzi di trasporto non più idonei alla circolazione ma che venivano utilizzati come magazzino per merci contraffatte o attrezzature varie di dubbia provenienza e sembra che questo fenomeno persista ancora. Anche per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti (su segnalazione dei cittadini) la Polizia Municipale è dovuta recarsi in loco per far rispettare le normativa. Si è anche verificato un caso di furto con scasso in un appartamento. Sfogliando le pagine che in ordine alfabetico formano le graduatorie per accedere alle case popolari del Comune, almeno il 50% dei partecipanti è di provenienza straniera. Chi entra nell’elenco non ha automaticamente la casa perché la lista d’attesa è lunga, ma tra i criteri per avanzare in classifica ci sono ovviamente reddito (basso) e numero di figli (alto). A vedere gli elenchi l’impressione è che la percentuale possa alzarsi ancora, a scapito di famiglie montignosine che probabilmente versano tasse da più tempo e nella crisi avrebbero altrettanto bisogno di una casa a basso costo.
«Sono per l’integrazione – commenta Enrico Lombardi, candidato nella lista “Liberiamo Montignoso-Cella Sindaco” – ma questa non si può realizzare con una potenziale discriminazione per gli italiani. Probabilmente il sistema di costituzione delle graduatorie ha bisogno di essere reso più equo». Ci tiene a sottolineare: «Non sono razzista, non sono nemmeno perbenista né figlio di un buonismo di sinistra cieco della realtà». Indipendentemente da chi ha studiato i criteri di partecipazione e assegnazione e di quando siano stati creati penso che oggi, nel 2016, debbano essere rivisti. Perché sono stanco e siamo stanchi di pagare delle tasse per servizi che spesso godono gli altri». Bisognerebbe chiedere agli enti, Regione per prima, di rivedere i criteri di accesso, alzando ad esempio i 5 anni di residenza minima: «Serve una norma che difenda la nostra gente da chi, si dice, porta ricchezza ma invece rappresenta un costo».