Le continue problematiche legate al servizio di raccolta rifiuti porta a porta, adottato recentemente anche nel territorio lunigianese, sembrano non avere fine. Tra disguidi e lamentele a segnalare una nuova situazione di disagio vi è Emanuela Busetto, responsabile della Lunigiana per FDI-AN «Sono giorni caldi questi che vedono i lunigianesi alle prese con lunghe file presso le sedi comunali per procurarsi il materiale supplementare di raccolta differenziata» afferma Busetto «Mesi fa, il nuovo gestore del servizio, Ideal Service, si è insediato sul nostro territorio. Il primo approccio con la cittadinanza, concordato con le amministrazioni , era già stato mal tollerato: metodo e sistema prossimi a quelli di un regime. Il ritiro del materiale, sacchi e mastelle, avveniva in luogo pubblico dietro previa presentazione della fattura a dimostrazione dell’avvenuto pagamento. Si applicava l’erroneo principio che tutti siamo colpevoli fino a prova contraria. Le amministrazioni di fatto sono già a conoscenza di eventuali evasori e delle origini del mancato pagamento ma evidentemente volevano farci assaggiare un clima di terrore che negli ultimi tempi fa tendenza. Per la natura del luogo veniva violato un altro principio: la tutela della privacy. Pessimo anche il sistema che vedeva impegnato almeno un familiare a sobbarcarsi ore di coda per il ritiro dell’attrezzatura. In passato altri gestori, approfittando dei tanti viaggi dei mezzi, operavano lo stesso servizio presso il domicilio. Riassumendo, interviene Emanuela Busetto, responsabile in Lunigiana di FDI-AN, non solo i contribuenti si sobbarcano tutto il lavoro a casa ma devono avere anche la preoccupazione di rifornirsi del materiale con una contropartita che non rende in termini di risparmio. Senza voler scendere nei dettagli dei pochi passaggi previsti per carta e plastica ai quali andrebbe aperto un capitolo a parte, Il costo del porta a porta non ripaga gli sforzi dei cittadini. I contribuenti infatti si accollano anche i debiti di chi ne è esonerato quelli ai quali tutto è permesso e tutto è concesso: extracomunitari e rom. Ritengo che un primo passaggio, onde evitare rincari e abbandono rifiuti, vada fatto proprio in direzione di associazioni e privati dediti all’accoglienza diffusa. Più persone occupano uno stabile più alto deve essere l’aliquota da applicare e se le stesse non osservano le leggi vigenti doverosa è l’applicazione di more ai proprietari dell’ edificio: accogliere non può e non deve rimanere un guadagno privo di ogni responsabilità» E conclude «Di certo Il servizio così come è oggi non può più reggere ha dimostrato appieno la sua fragilità dichiarata anche in maniera molto esplicita dai tanti turisti che della Lunigiana rimarrà il triste ricordo di una terra inondata di sporcizia».