Le elezioni si avvicinano, la campagna elettorale si scalda, ma la confusione sembra regnare sovrana, soprattutto quando si parla di alleanze e schieramenti. Ne abbiamo parlato con il toscano Kishore Bombaci, dirigente nazionale di Buona Destra.
-Voi di Buona Destra non vi ritrovate nell’attuale centro-destra a trazione meloniana; dunque con chi andrete?
Buona Destra ha aderito al Patto Repubblicano di Carlo Calenda perché pensiamo sia fondamentale arginare la destra sovranista e populista che, in questo momento di grande tensione mondiale, continua a guardare con ambiguità a Putin e sposa la linea di Orban. Fermare questa deriva è dunque vitale. Al contempo è chiaro che la prospettiva di una politica liberale e riformista non può arrestarsi solo all esser contro qualcuno ma necessita di programmi, idee, realismo e pragmatismo. Occorre cioè che ci sia non dico sovrapponibilita’ di visione ma almeno i certa coerenza interna. Per vincere, occorre convincere. E si può convincere solo con proposte serie e fattibili e condivise da chi ha sensibilità simili. Insomma, con il dovuto rispetto Fratoianni e Bonelli sono piuttosto distanti dai nostri temi e principi. Mentre al contrario non mi spiego politicamente l’ostilità a prescindere rispetto a Italia Viva e Matteo Renzi che sono molto più in linea con un progetto liberale basato sull’agenda Draghi.
-Non temete che il vostro atteggiamento critico verso il centro-destra possa condannarvi alla marginalità?
No. Viviamo una situazione particolare e anomala in Italia. In alcuna parte d’Europa la destra liberale sta con la destra estremista. Solo in Italia. Oggi si apre una fase nuove nella quale sarà importante lavorare con ancora maggiore intensità per spezzare questa anomalia. D’altra parte non è un caso che esponenti tradizionali della Forza Italia liberale si siano spostati per continuare a portare le battaglie al di fuori di un perimetro politico nel quale evidentemente non si riconoscono più perché ormai schiacciato sul populismo sovranista.. C’è tanto spazio da occupare e dovremo esser bravi a farlo.
-La destra moderata in genere guarda al centro o finisce al centro, giusto?
Purtroppo scontiamo gli effetti di una legge elettorale pasticciata che impone allargamenti inusuali. Siamo contro questo bipolarismo fittizio e inefficace che negli anni si è trasformato in bipolarismo. Cionondimeno, queste sono le regole del gioco e con queste dobbiamo giocare. È quindi fondamentale convergere idealmente con chi sposa i principi liberali europeisti garantisti e moderati e tradurre tutto ciò in una proposta politica fatta di contenuti e proposte per il paese. Questo il motivo per cui abbiamo aderito al Patto Repubblicano, all interno del quale questi principi possono trovare spazio e realizzazione a patto che come detto sopra vi sia condivisione di metodi, valori e soluzioni. Ad esempio noi siamo a favore del rigassificatore a Piombino. Come possano pensare di stare nel patto repubblicano verdi e sinistra italiana che sono contrari?
-Qual è il vostro giudizio sul governo Draghi?
Il Governo Draghi ha lavorato molto bene in questo anno e mezzo, e tutti gli indicatori lo dimostrano, dalla crescita economica all’occupazione. Ha caratterizzato la collocazione italiana in una solida ottica atlantista ed europeista. Grazie a Draghi l’ Italia aveva ritrovato il giusto prestigio nei consessi internazionali e con gli alleati. Per questo troviamo irresponsabile l’azione di chi per finalità di mero consenso ha fatto cadere l esecutivo nell’illusione di una risalita nei sondaggi. Il rischio concreto dal 25 settembre è di tornare a essere l italietta giudicata inaffidabile dai partners.
-E cosa ne pensate della mossa di Conte? Voleva rompere davvero o la cosa gli è sfuggita di mano?
Ambedue le cose. Ha aperto una crisi al buio senza alcun senso per ricompattare il suo elettorato più barricadero. Questo suo gesto irresponsabile ha aperto una breccia nella quale si sono infilati Lega e Forza Italia, che evidentemente da tempo remavano contro l azione di governo per i medesimi motivi. Il populismo funziona così. Piega la politica e l’interesse del Paese ai sondaggi. Ripeto . Irresponsabili. Ma il primo ‘colpevole’ è sicuramente Giuseppe Conte che evidentemente per impreparazione e improvvisazione non ha saputo gestire nessuna fase della crisi né di quel che è successo dopo.
-Cosa farebbe, Buona Destra, se riuscisse ad entrare in Parlamento?
Preliminarmente, serve dire che tale possibilità non C’è in senso stretto, in quanto non ci presenteremo con una lista nostra. Ma per rimanere alla domanda, posso dire che Certamente porterebbe avanti le idee di un sano riformismo democratico e liberale fondato sulla meritocrazia e sulla lotta serrata alla burocrazia, vero cancro di questo paese. Poi promuoverebbe una politica fondata su investimenti limitando la spesa pubblica improduttiva. Dico le prime due cose che mi vengono in mente ma abbiamo un Manifesto di 25 punti in cui sono indicate le coordinate entro le quali ci muoveremmo.
-Una domanda secca, per concludere in “bellezza”: chi vincerà le elezioni?
Attualmente a giudicare dai sondaggi la vittoria del centrodestra sembra inevitabile, ma i sondaggi non sempre si traducono in voti e la troppa sicuezza alle volte può tradire.
Nella foto: Kishore Bombaci