Lo scorso 17 ottobre sono stata in “delegazione” con il vice sindaco di Montignoso Eleonora Petracci, di Sel come me, alla due giorni sull’ambiente organizzata da Sel nella lontanissima Pescara. 1150 chilometri circa per incontrarsi, confrontarsi e ripartire con nuove idee in testa. Un appuntamento dalla chiara dicitura: GREEN (in verde) FACTOR- l’ambiente giusto per l’alternativa. Dopo il congresso Sel di Riccione ero confusa o per lo meno titubante, perché non capivo bene quale fosse la “terra di mezzo” nella quale lavorare, indicata da Vendola. Ma dopo, nonostante il disastro e nonostante la consapevolezza di quanto ancora stiamo traballando, mi sono sentita nel posto giusto: parte di una comunità e parte di un progetto. Idee e prospettive da cui partire e a cui puntare, e a Pescara ho solo avuto una conferma in più. Vendola a Riccione disse un’altra frase delle sue: “… e come Che Guevara con la sua motocicletta, facciamo della politica un attraversamento amoroso del mondo”. Sdolcinato e ridondante sicuramente, ma anche terribilmente forte e speranzoso. Sbaglieremo probabilmente, cambieremo forse idea, ma a Pescara c’era una comunità di addetti al lavoro, giovani e politici che hanno fatto un più o meno lungo viaggio “solo” per incontrarsi e confrontarsi su temi fondamentali ai quali la sinistra non può più sottrarsi: temi che riguardano l’ambiente e quindi lo sviluppo, il progresso economico e sociale delle nostre città.
Cinque tavoli tematici:
1 territori infuocati: dalla lotta allo sblocca Italia al no alle trivelle.
2 urban experience: pianificare città vivibili, intelligenti e resilienti.
3 la partita incrociata: energia e cambiamenti climatici verso Parigi 2015.
4 verde pubblico: parchi e aree protette, un patrimonio da salvaguardare.
5 Green New deal: uscire dalla crisi grazie alla cura dell’ambiente. Io ho partecipato all’ultimo tavolo che poi si è incontrato con gli altri per una discussione coesa e globale.
Ho scelto quello per ovvie ragioni: Massa e la provincia tutta è stata ed è continuamente sottoposta ad uno stress ambientale disastroso. Dalle alluvioni alla questione della gestione e lavorazione del marmo, dalla cementificazione esagerata alla trascuratezza del verde pubblico. Non è però soltanto il nostro territorio ad essere “messo male”.
Alcuni dati:
Le aree a rischio idro-geologico sono il 9,8% del territorio nazionale, interessano 6.633 Comuni, pari all’81,9% dei Comuni Italiani.
Dal 1950, sono stae oltre 6.300 le vittime di questo rischio. 6 milioni di abitanti vivono nei 29.500 km a rischio e 1.260.000 edifici ricadono in queste aeree di cui 6000 sono scuole e 531 ospedali.
Dal 1996 al 2008 sono stati spesi per le emergenze 27 miliardi, contro i 250 milioni spesi per la PREVENZIONE. A tutto questo si sommano le vittime e i danni dati dal terremoto.
Sel ritiene che la messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio sia doveroso per prevenire tutto ciò e sia senza dubbio una grande occasione di crescita economica e occupazionale per il Paese (quanti posti di lavoro potrebbero essere creati per mettere in sicurezza il nostro territorio?). Ed io ritengo che la MANUTENZIONE debba essere imperativo e quotidianità di ogni amministrazione. L’impermeabilizzazione dei suoli, la bonifica dei siti inquinati, la conservazione del suolo,della biodiversità e i cambiamenti climatici sono temi che devono diventare concretezza nel lavoro politico sia a livello nazionale che a livello comunale. Che le proposte di linee programmatiche diventino realtà sta anche noi. A quella sinistra che forse sinistra più non è, che per troppo tempo ha sottovalutato le problematiche ambientali ma che adesso deve affrontarle e possibilmente risolverle. Dobbiamo rideterminarci ed immaginarci ancora una volta, perché, come ha detto Marco Furfaro, anche io, prima a Milano per lo Human Factor, poi a Pescara per il Green Factor “ho capito che noi, la nostra generazione, non siamo quelli che devono dare una risposta alla domanda -lavoro o diritti?-, noi siamo quelli che devono cancellare la domanda”. Adesso sarebbe utile ed interessante organizzare anche nella nostra città una giornata tematica dedicata all’ambiente dove mettere intorno ad un tavolo teste, cuori, idee e proposte.
Ci sarà qualcuno tra i mie colleghi e tra le varie associazioni che mi vorrà aiutare a metterlo in piedi?