Dopo il no, da parte del gruppo di Visegrád, ad ogni riforma sulla redistribuzione dei migranti che alleggerisca anche la posizione di Roma, e dopo l’ipotesi lanciata da Sebastian Kurz di concedere il passaporto agli altoatesini germanofoni, un’altra icona del sovranismo di casa nostra, ovvero Donald Trump, sferra un colpo terribile al Made in Italy aumentando i dazi commerciali (scelta che di riflesso danneggerà anche gli imprenditori e gli esercenti americani).
Introversi e rivolti all’interesse esclusivo del proprio Paese, i nazionalisti e i sovranisti stranieri non sono per definizione nostri amici e non sono nostri alleati, almeno fino a quando non si tratterà di ricavarne un qualche vantaggio. Una lezione in più, sull’importanza e l’ormai irrinunciabilità dell’interdipendenza e della filosofia di Ventotene