Si sta svolgendo in questi giorni in Brasile il secondo meeting degli Ambasciatori Affettivi del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano formati con Orizzonti Circolari, nell’ambito di Parco nel Mondo, e quest’anno con il progetto SCORE. A San Paolo e poi a Jacutinga sono presenti anche i cinque ragazzi italiani che hanno partecipato allo stage formativo ideato per lo sviluppo di competenze professionali nel settore del turismo, del marketing e promozione dei territori, incentrati sul fascino del ritorno alle radici.L’Ente Parco Nazionale ha anche partecipato ai lavori della mattinata di lunedì 22 novembre grazie a una videoconferenza tra Castelnovo ne’ Monti (RE) e San Paulo del Brasile.
Il meeting in corso è parte integrante del progetto che ha visto riuniti in Italia, lo scorso settembre, 40 giovani provenienti prevalentemente da Argentina e Brasile, accompagnati da 10 giovani, toscani ed emiliani, lungo un percorso che lì ha riportati nelle terre e nei borghi di discendenza dei loro nonni e bisnonni. Questo gruppo internazionale è stato selezionato per lo stage di formazione sul “turismo di ritorno” promosso dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, dalle Regioni Toscana ed Emilia Romagna e da una serie di partner internazioni, con l’Associazione Lucchesi nel Mondo di Mar del Plata e Federacion de Asociaciones Italianas de Cordoba (FAIC) in Argentina, l’Associazione Lucchesi Toscani nel Mondo di Jacutinga e Associazione Giovani Cuori di San Paolo in Brasile e con altri soggetti europei. Il progetto SCORE! (Support to Capacities for Tourism of Returning Emigrants) è cofinanziato dell’Unione Europea, nell’ambito del Programma Erasmus + per la cooperazione all’innovazione e lo scambio di buone pratiche nel campo della gioventù.
“Abbiamo voluto portare il nostro saluto al meeting di San Paolo del Brasile – spiega il presidente del Parco Nazionale, Fausto Giovanelli – perché riteniamo necessario mantenere i rapporti costruiti con i nostri giovani Ambasciatori Affettivi. Essi hanno giocano un ruolo importante nel marketing e nella promozione del territori appenninico perché contribuiscono a mantenere vivo un senso di identità e appartenenza alle comunità d’origine. Il turismo di ritorno è di per sé una realtà in Appennino. Il Parco Nazionale vuole consolidarlo e farlo crescere, perché è una opportunità concreta di impresa e lavoro, ma al tempo stesso di crescita e apertura culturale. È un progetto strategico che stiamo portando avanti da sette anni, con il contributo delle Regioni Toscana ed Emilia Romagna e con il supporto organizzativo dell’Unione Comuni Garfagnana. È un’azione di ricerca e sviluppo e anche un investimento su risorse umane locali e non solo. Ci sono 160 milioni di persone di origine Italiana nel mondo. Più di metà di questi sono originari dell’Appennino. L’appello a visitare i luoghi delle radici ha una forza emotiva e culturale straordinaria. Con il bando ‘Orizzonti Circolari’ e, quest’anno con ‘SCORE!’, abbiamo dato a tanti ragazzi e alle comunità italiane delle città del modo dove vivono, l’opportunità di riscoprire le loro origini, e al nostro territorio lo stimolo a organizzare e non solo ospitare passivamente il turismo di ritorno. I nostri Ambasciatori Affettivi sono spesso laureati, giovani imprenditori e animatori delle loro comunità. Il Parco Nazionale ha fatto da apripista e il recente riconoscimento MAB UNESCO può dare attrattivitá ulteriore. Queste tematiche sono di forte attualità e interesse anche per altre realtà territoriali italiane, come per esempio il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano con il quale abbiamo organizzato un momento di confronto a Expo Milano 2015 lo scorso 26 settembre”.