A qualche giorno dalla chiusura, numeri alla mano e al netto delle sensazioni immediate, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara traccia il bilancio dell’edizione numero X del Festival Con-vivere.
Quasi 30.000 presenze in tre giorni in più di 70 appuntamenti. Oltre 1.000 agli appuntamenti con Gad Lerner e Aldo Cazzullo. Gremite anche le conferenze della mattina, quella di Umberto Galimberti su tutte. In 3.000 solo per i Gypsy King. Le mostre più visitate sono state quelle all’Accademia di Belle Arti (“Le rotte del marmo”) e a Palazzo Binelli (con le foto dai “Confini del mondo”), entrambe con più di 2000 persone in soli tre giorni. Anche il cinema con la rassegna curata da Tilde Corsi ha registrato il tutto esaurito, in particolare per il film di Win Wenders nella serata di apertura. La giornata di domenica, infine, nonostante il maltempo e lo spostamento degli eventi nei luoghi al chiuso, ha tenuto: tutte le iniziative in programma hanno registrato il tutto esaurito.
I numeri di Con-vivere 2015 parlano chiaro. Raccontano di un evento che è notevolmente cresciuto rispetto alle passate edizioni (quella dello scorso anno registrò 23.000 presenze) riuscendo ad entrare nel cuore della città. “Ho sempre pensato che le presenze, seppur importanti, non siano l’unico indicatore per misurare la riuscita di una evento culturale – dichiara il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara Alberto Pincione –. L’obiettivo a cui puntavamo quando pensammo a Con-vivere era quello di seminare cultura e riflessione in una città come Carrara che oltre al marmo è famosa per la sua identità libertaria”.
Confermato anche lo stretto legame del festival con l’attualità: nelle ore dell’esodo dei migranti in un Europa impreparata, per un intero weekend, Carrara ha parlato del confronto fra popoli e culture e seminato i germi della convivenza. La consegna dei riconoscimenti per la difesa e tutela dei diritti umani al rappresentante dell’UNHCR e alla Marina Militare sono andati in questa direzione: a motivo del loro impegno proprio in questi momenti drammatici.
Dieci anni nella vita di un festival sono tanti e a questa età c’era anche il rischio che l’entusiasmo della gente si affievolisse. Invece non è andata così. Dal festival arriva quindi il ringraziamento alla città per questo successo che incentiva a continuare.
Del resto i numeri sono inequivocabili, così come le prestigiose presenze dei relatori che si sono avvicendati alle conferenze e che in alcuni casi, come Gad Lerner, sono stati onorati nel ritornare. Ma questo bilancio porta in dote anche una grande responsabilità per gli organizzatori di Con-vivere che sono già al lavoro per preparare la prossima edizione. “Un’idea c’è già – dice il direttore scientifico Remo Bodei – e presto la riveleremo.”