Mentre sulla stampa si sprecano gli annunci per la buona sanità che la nuova legge regionale ha contribuito a peggiorare, mentre si auspica la privatizzazione di servizi essenziali sanitari secondo modelli che marcano, dove realizzati, profonde differenze tra chi se lo può permettere e chi no anche in termini di aspettative di vita, mentre ex assessori che hanno sempre dichiarato la propria contrarietà a progetti di costruzione di distretti sanitari forse perché consapevoli per la parzialità della progettualità anche dal punto di vista finanziario, oggi ne sono paladini indefessi, mentre ancora una volta si gioca sulle problematiche quotidiane della gente comune per segnare il territorio negli scontri politici tutti interni al Partito Democratico, mentre una pseudo sinistra, un tempo rivoluzionaria e radicale, oggi si manifesta neoliberista e continua a tracciare una linea sanitaria china e succube degli interessi privati, mentre accade tutto questo, Rifondazione Comunista rigetta ogni scelta che esclude o limita il pubblico nella gestione della sanità sottolineando che la Regione Toscana fa atti che lasciano poco spazio alle discussioni, ai progetti, alle valutazioni soggettive: taglia. Taglia su progetti delle ASL che toccano la carne viva delle persone, taglia nella nostra area circa due milioni di euro per la disabilità, per la prevenzione, per l’elisoccorso, per il codice rosa, per le malattie mentali, per la odontoiatria. Taglia i progetti di riassetto delle case della salute, taglia ciò che tocca le fasce più deboli della popolazione. Gli sceriffi di Sherwood del 21° secolo Rossi-Saccardi oggi certificano 72 milioni di disavanzo che verrà coperto anche riducendo i fondi per i trapianti, i progetti per le malattie mentali, i fondi per la non autosufficienza. Il Consiglio Regionale, convocato per lunedì prossimo, ratificherà tutto questo e, come successo per la legge regionale sulla sanità, tutti i portatori di interessi privati non batteranno ciglio nell’approvare questi tagli, alla faccia della crisi, delle liste di attesa secolari, in ossequio alle dichiarazioni populiste e demagogiche. I territori potranno discutere inutilmente all’infinito, qualcuno continuerà ad ergersi paladino della buona sanità votando i tagli che colpiranno che ne ha più bisogno, qualcuno utilizzerà questi argomenti per gli affari di bottega. Rifondazione Comunista ritiene, fino a che in sanità si perseguiranno le logiche contabili ed aziendaliste senza mettere al centro la salute come bene comune sottraendolo alla speculazione privata e alla cinica logica di bilancio, che le dichiarazioni sulla stampa saranno solo parole buttate al vento, parole che premieranno i tribuni e lasceranno i cittadini, soprattutto quelli più deboli, nelle solite precarie condizioni rendendo il divario tra le classi sociali netto, evidente, maledettamente drammatico. Rifondazione Comunista non ci sta a questa operazione classista e denuncia quello che succede sul nostro territorio in modo che ognuno possa valutare quello che viene dichiarato alla stampa e quanto alle parole corrispondano poi atti coerenti da parte di chi, nelle istituzioni, è chiamato a scegliere. I rappresentati di “Sì Toscana a Sinistra” in Consiglio Regionale si opporranno a questo ennesimo scippo perpetrato da chi, sulla pelle della gente e della salute pubblica, vuole fare terreno di rendita e guadagno personale.
Partito della Rifondazione Comunista Massa