Le recenti polemiche createsi attorno ai botta e risposta tra il sindaco di Fosdinovo Camilla Bianchi, che ha ottenuto il consenso per vietare il passaggio dei camion che trasportano il marmo all’interno del sopracitato paese, e il collega fivizzanese Paolo Grassi, che si è opposto fermamente al suo gesto dichiarandosi dalla parte degli operai e della Cigl, c’è chi volge l’attenzione su ulteriori vicende riguardanti le tanto discusse cave del Monte Sagro. A parlare questa volta non è un politico, ma Vilma Federici in Ferrari, un’imprenditrice lunigianese e membro dell’Associazione Volontaria per la tutela dei Beni e dei Dritti degli appartenenti alla CBSV ( Comunione Beni Sociali di Vinca) , che dopo le recenti prese di posizione del primo cittadino del comune di Fivizzano, ha deciso di rivolgersi personalmente al diretto interessato con una lettera aperta, nella quale esprime il suo disappunto ed alcune rilevanti perplessità.
“Il Comune– spiega la signora Federici- ha da dieci anni intrapreso una battaglia amministrativa e legale volta sistematicamente a impedire il lavoro della cava Crispina 3, gestita dal comproprietario Ferrari Riccardo, che aveva la piena legittimazione ad escavare. Già nel lontano 2001 autorizzava la ditta Ferrari Riccardo a mettere un impianto mobile di frantumazione (atto n.128 del 18 ottobre 2001 prot. 17342) e la ditta si adoperava facendo un ingente investimento, salvo poi revocare l’autorizzazione adducendo come giustificazione l’aver letto male il contratto di affitto! Tutto ciò cagionava oltre al danno economico la perdita di lavoro per alcune famiglie. Oggi è stato riportato all’attenzione il problema dello smaltimento dei detriti come se fosse una novità e il sindaco si impegna in prima persona appoggiando nuovamente le solite persone! Sembra evidente che il Comune ha coadiuvato i sedicenti Amministratori nella loro volontà di far fallire la Ferrari Riccardo per poi sostituirsi nella commercializzazione dei detriti strutti . A tutt’oggi le cave- prosegue Vilma Federici- e la gestione dei detriti non sono più in mano ai Vinchesi comproprietari. Il Comune si è’ associato indebitamente agli attuali amministratori della Comunione dei Beni Sociali di Vinca, sulla cui legittimazione si è già pronunciato il Tribunale di Massa con sentenza n.748/2015 RG n.308415 del 2010 Repert. N.995/2015 del 30 giugno 2015 emessa dal giudice Puzone, dichiarando che il mandato conferito agli amministratori si era estinto nel 1993 condannando le stesse persone a rifondere tra di loro le spese, e con sentenza n.905/2015 RG n.205432/07 cron5614/15 Rep.1214/15 del 25 agosto 2015 emessa dal giudice Provenzano che ne dichiara la mala gestione e li condanna nuovamente alla rifusione delle spese. In occasione dell’uscita della 570/2014, sulla quale il Comune ha voluto dare una propria interpretazione, impedendo ulteriormente l’escavazione, dieci famiglie più l’indotto, in gran parte comproprietari, si sono recate in Comune per porre all’attenzione del sindaco la situazione, ma in quella circostanza nessun articolo è stato promosso. Anzi, per tutta risposta, il Sindaco ha omesso di far rispondere l’ufficio Tecnico Cave, ma ha preso posizione in modo del tutto personale, come Cavaliere Paolo Grassi, con un ennesimo avvocato“.
Cave del Sagro: imprenditrice lunigianese attacca il Sindaco Grassi
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