“Domani sarà la Giornata Mondiale delle Malattie Rare, che a ben vedere non sono poi un problema così raro se si considera che colpiscono oltre 300 milioni di persone nel mondo e oltre 2 milioni di persone in Italia, delle quali una su cinque è un bambino.
E’ anche pensando a loro che abbiamo inserito nel nostro programma un’idea nuova di sanità, ma che per certi versi guarda anche a quanto di buono è stato fatto nel passato. A cosa ci riferiamo? Ad esempio a quando al centro dell’attenzione c’erano i malati e non soltanto i soldi. Una sanità a misura di cittadino, territoriale, presente. Auspichiamo un ritorno alle ASL provinciali, più attente alle esigenze dei nostri cittadini rispetto alle grandi ASL di area vasta. Basti pensare a come non sia stato realizzato il piano che, contemporaneamente all’avvio del nuovo ospedale, avrebbe dovuto recuperare e valorizzare quei presidi fondamentali per la nostra comunità (il nostro vecchio ospedale, case della salute, strutture di cure intermedie, ecc), facendo diventare il NOA una cattedrale nel deserto che rischia di collassare a causa dei carichi di lavoro.
La pandemia ha messo in luce proprio tutte le carenze di un sistema sanitario dispersivo e umiliato da tagli inaccettabili che hanno costretto medici, infermieri, OSS e volontari a lavorare in condizioni ai limiti della disperazione. E’ ora di cambiare.”
Andrea Vannucci