È passato ormai un anno da quel 5 novembre 2014 per cui, in seguito alle forti piogge cadute nella notte su tutto il territorio del comune di Carrara, l’argine destro del fiume Carrione crollò all’altezza della frazione di Avenza.
Numerose furono le segnalazioni sulle problematiche dell’argine al sindaco Zubbani sia da parte dei cittadini residenti nella zona sia, e soprattutto, da parte dei Vigili del Fuoco: le crepe vistose avevano fatto pensare a tutti che, prima o poi, qualcosa sarebbe successo. E infatti, in quel tragico Mercoledì, il fiume invase le strade fino a raggiungere il centro della frazione marina del Comune, dove molte attività dovettero far fronte ad una chiusura straordinaria per lottare contro l’imponente massa di acqua e fango che li travolse.
Ma il primo cittadino, uscendo dal Comune, affermò con decisione che non si sentiva assolutamente responsabile di quanto successo. Scoppiò inevitabilmente la polemica. “E chi dovrebbe essere accusato di ciò, allora? – attacca Sara Gerbi, giovane sostenitrice del Carroccio – Zubbani aveva tutte le possibilità per intervenire ed evitare il peggio, ma non lo fece. Ci siamo così ritrovati a rimboccarci le maniche e spalare per ore e ore, aiutandoci l’un l’altro ed assistendo a quel disdicevole teatrino messo in atto per scaricare la patata bollente”.
Gli fa eco Antonio Biggi, segretario carrarese della Lega Nord ed ex candidato a sindaco: “È stato imbarazzante assistere a quello scambio di colpe per i fatti accaduti. Non scordiamoci che il primo cittadino appartiene al medesimo partito che, per anni, ha avuto Enrico Bertelli come presidente della commissione provinciale dei lavori pubblici. Come se non bastasse, i socialisti ebbero, con Fabrizio Magnani, anche la vice presidenza della provincia. È quindi paradossale – conclude Biggi – che Zubbani non abbia mai fatto assunzione di responsabilità politica”.
Ci auguriamo, in primis come cittadini, e poi, come forza politica, che i lavori del fiume Carrione riprendano al più presto e che vengano effettuati con il massimo rigore e serietà, nella speranza che quel 5 Novembre possa essere solo un triste ricordo.