All’interno di un franco dibattito cittadino è importante che ciascuno, anche dentro le istituzioni dica la sua, al di là di un parere tecnico, riguardo alla “questione ponti” di cui tanto si parla ormai da mesi. Ragionando con semplice buon senso, come la maggioranza della cittadinanza, mi chiedo come anche solo si possa ipotizzare l’abbattimento di ponti che fanno parte della storia di Carrara.
È evidente che si debbano valutare prima tutte le soluzioni possibili, partendo dal monte fino ad arrivare a valle. È più facile abbattere i ponti che percorrere fiumi e revocare concessioni assegnate con criteri discutibili? Controllare lo sversamento dei detriti dei ravaneti in maniera seria e puntuale? Ritengo che una buona manutenzione controllata ed osservata potrebbe essere la soluzione migliore per mantenere l’alveo del fiume all’altezza giusta. Comporterebbe dei costi fissi e costanti ma decisamente inferiori ai milioni di euro di cui si è parlato durante l’ultimo incontro con il Prof. Seminara.
Inoltre la città e i suoi cittadini non subirebbero alcun trauma e si darebbe un segnale di reale volontà di monitoraggio continuo sulle nostre montagne e di conseguenza sul Carrione che sappiamo bene può diventare molto pericoloso con la conseguenza di trovarci a piangere lacrime di coccodrillo.
Alessandro Bandoni.