Esiste ed è attivo, nel nostro Paese come nel territorio apuano, un movimento che afferma di ispirarsi al socialismo nazionale di figure di primo piano della nostra storia quali, ad esempio, Cesare Battisti e Carlo Pisacane. Questo movimento si chiama Socialismo Patriottico (SP). Abbiamo intervistato il suo responsabile provinciale, il giovane massese Francesco Iacopetti.
-Che cos’è Socialismo Patriottico?
-Socialismo Patriottico è un partito politico che ha come obiettivo l’affermazione dell’Italia come stato forte, che garantisca sicurezza lavorativa, abitativa e dotato di una politica estera autonoma, capace di acquisire rilevanza in un contesto multipolare e non sotto l’egemonia statunitense. Socialismo Patriottico cerca di fuggire dalla classica logica della politica italiana divisa in “destra” e “sinistra”, o moderati ed estremisti che rende il dialogo politico una sorta di “tutti contro tutti” dove gli interessi della stragrande maggioranza della popolazione passano in secondo piano.
-Socialismo e patria; non è un ossimoro?
-Assolutamente no. Può essere considerato tale solo nella realtà politica occidentale. L’affermazione dell’amor patrio e la conquista della sovranità nazionale sono i presupposti fondanti per la creazione di uno stato socialista. Nel resto del mondo nessuno si scandalizzerebbe. Negare l’importanza della spinta patriottica, per esempio a Cuba, in Cina, Vietnam, ex-URSS è impossibile. L’idea di Patria non deve essere considera un mero retaggio di destra, così come l’ideale socialista non deve essere esclusivamente prerogativa della sinistra che anzi, negli ultimi anni ha abbandonato il socialismo per il capitale. Nella storia del nostro paese, a partire dal risorgimento, molti patrioti avevano un bagaglio socialista, seppur non di matrice marxista, quali ad esempio Carlo Pisacane o Cesare Battisti. Garantire un tipo di società solidale ed equa, dove ogni individuo possa vivere degnamente non è in contrasto con l’edificazione di una coscienza nazionale che garantisca la sovranità necessaria a poter prendere autonome decisioni nella politica del paese.
-Quali sono i punti cardine del vostro programma nazionale?
-Riassumerlo in poche righe è riduttivo. Giusto per citare alcuni punti auspichiamo in un’intensificazione delle relazioni commerciali con i BRICS e i paese dell’Unione Economica Eurasiatica, l’uscita dalla Nato e la revisione dei trattati europei, l’annullamento delle sanzioni verso la Federazione Russa, la nazionalizzazione di Eni, Finmeccanica ed Enel e di tutti i settori economici strategici, maggior controllo dell’immigrazione e revisione delle politiche di accoglienza, rilancio dell’industria pesante e delle piccole e medie imprese, salvaguardia delle eccellenze agroalimentari del paese. Dal punto di vista economico urge un monitoraggio più rigido delle entrate e delle uscite verso i cosiddetti paradisi fiscali ed è necessario ridurre l’attuale pressione fiscale. I punti chiave delle nostre politiche sociali sono invece la riqualificazione del sistema sanitario nazionale, l’istruzione pubblica gratuita, l’acquisizione e confisca statale delle proprietà abbandonate e inutilizzate da destinare a progetti di edilizia popolare per risolvere l’emergenza abitativa e garantire aiuto e supporto alle famiglie e ai giovani. Per qualsiasi dubbio è comunque possibile visitare il nostro sito internet.
-E di quello locale? Da quanto siete presenti nel territorio apuano?
-Per quanto riguarda il programma locale i punti focali si basano sul rilancio della zona industriale apuana, su un maggior controllo da parte dell’amministrazione, per quanto concerne il territorio di Carrara, riguardo alle cave di marmo, che potrebbero rappresentare potenzialmente un’enorme fonte di benessere per tutta la provincia mentre (e mi rivolgo soprattutto agli ultimi avvenimenti) sono diventate simbolo di corruzione, evasione fiscale e inquinamento. L’attuazione di migliorie volte a garantire la sicurezza abitativa della popolazione, soprattutto per i residenti delle zone di montagna e nelle zone colpite dalle alluvioni, la valorizzazione del patrimonio storico/culturale e delle tradizioni enogastronomiche locali. Il recupero di aree ormai abbandonate al degrado, come le Colonie di Marina di Massa, per progetti di edilizia pubblica. Non meno importante è la necessità di attuare misure volte a garantire l’incolumità della popolazione, nell’ultimo periodo il territorio apuano è stato sconvolto da un aumento dei furti, delle rapine e atti di violenza, a ciò si aggiunge una riduzione dell’organico delle forze dell’ordine che non giova certamente a migliorare la situazione. Sul territorio apuano possiamo dire di essere appena nati, ma faremo quanto necessario per cercare di migliorare il territorio ed essere voce dei cittadini.
-Iniziative per il futuro?
-Attualmente stiamo pensando, sempre in ottica locale, di organizzare raccolte di generi alimentari per i cittadini in difficoltà. Cercheremo inoltre di organizzare incontri e conferenze per sensibilizzare la popolazione sui temi chiave che difendiamo e di crescere e farci conoscere nel territorio.