Continuano le interviste di QuotidianoApuano ai candidati alle prossime regionali. Questa volta è il turno di Milene Mucci , del Partito Democratico
Nonostante il suo percorso verso le elezioni regionali non sia iniziato sotto i migliori auspici, vista la prima esclusione dalla rosa dei candidati PD, sembra che adesso ci sia stata una vera e propria inversione di marcia che la resa un esempio di tenacia e determinazione agli occhi dell’opinione pubblica. Si riconosce in questa idea di donna forte e combattiva?
Grazie del complimento, ma preferisco non farne un” caso” personale, anche se è ovvio che tutta la vicenda della mia candidatura rappresenti palesemente quanto sia qualcosa che “dà fastidio “. Dà fastidio proprio perché porta avanti contenuti di trasparenza e desiderio di partecipazione politica non certo amati da un potere locale che, invece, preferisce da sempre decidere al chiuso di stanze predefinite. Credo che in questo momento storico più che delle chiacchiere e delle promesse elettorali, che chiunque può fare, contino i fatti e quanto una persona abbia messo la faccia a difesa di quello che ritiene giusto. Io quello che ho fatto sia politicamente nel Pd, che nell’ambito di un impegno a più largo raggio che ho nell’ambito della Legalità, sia sotto gli occhi di tutti. Non mi ha mai spaventata prendere posizioni pesanti e certamente non facili mi creda, da sempre, ma anche ultimamente, contro tutta la stessa maggioranza del mio partito seduta in Consiglio Comunale (vedasi nella recente alluvione a Carrara per esempio) quando si trattava di esprimere qualcosa a cui credo fermamente. La cosa importante per me, inoltre, era la considerazione del fatto che la mia candidatura non fosse considerata esclusivamente “di genere”. Non amo questo tipo di criterio, anche se lo ritengo ancora necessario nel contesto politico italiano , perché ritengo spesso umili senza volere proprio le donne stesse che si impegnano e fanno vita politica e di partito. Troppe volte, infatti, questi spazi vengono utilizzati per l’inserimento di elementi che ,come dico spesso “stanno bene e non impegnano” nel senso che sono esclusivamente belle statuite con l’unico pregio di non dare fastidio alla candidatura del potente maschio di turno controllandogli un pezzo di territorio, badanti della politica come ho detto più volte, davvero umiliante come situazione. Non una questione personale, quindi, relegata alla presenza mia o di un altra candidata. Ciò è stato importante per me e questo credo sia un fiore all’occhiello che proprio le donne, che fanno politica nel nostro Partito, dovrebbero apprezzare che ci sia una donna a coordinare politicamente un’area di pensiero a livello locale e che le sia stata confermata la possibilità di farlo. In questo momento le notizie che arrivano da Roma sono pesanti, ma credo che proprio ora come non mai sia importante essere nella pluralità di posizioni di un Partito come il PD. Esserci per inserire contenuti di pensiero di un’area e di una storia che altrimenti non avrebbero voce. In maniera costruttiva e propositiva. Sull’essere forte e combattiva non so in fondo se davvero lo sono, devono giudicare gli altri. La politica, però, e soprattutto nelle piccole province è un mondo ancora abbastanza maschilista checche’ si pensi. A volte è anche molto divertente esserci come donna e poter dire la propria in maniera gentile certo ma molto, molto diretta come solo le donne a volte sanno fare.
Quali sono i punti chiave della sua campagna elettorale?
Al di là delle situazioni nazionali che certamente hanno un riflesso importante anche sulla politica locale credo che la situazione della nostra provincia sia singolare e che a questa si debba guardare, specificatamente ,nel fare una scelta di voto sulle candidature proposte il 31 maggio Troppe lobby di potere sono presenti da anni e troppo potere consolidato da tempo deve essere scardinato. Soprattutto questo vorrei fosse rappresentato dalla mia candidatura e passasse fortemente come strumento dirompente. Col mio gruppo abbiamo organizzato la campagna su delle parole chiave per volontà di estrema chiarezza e per dare un messaggio preciso. Legalità è la prima, non poteva essere altro. Nella Legalità le opportunità sono per tutti e non solo per i soliti pochi al comando che tirano le fila di tutto. Legalità come strumento di trasparenza e anche di crescita economica democratica. Legalità che molti definiscono come un concetto retorico, ma solo per glissare su impegni da prendere e che non fa comodo accollarsi. Inoltre la mia presenza in Consiglio Regionale sarebbe soprattutto” laica”. Quindi un’altra parola scelta è Laicità. Laicità è, per me, rispetto delle opinioni e del sentire di tutti, soprattutto dei più deboli, un concetto Importantissimo, molto più pratico di come sembri nell’operare. Poi ci sono Ambiente, come tutela della persona, della salute, del diritto ad un futuro di vita serena per i nostri figli e per il luogo dove sono chiamati a svolgere la loro esistenza. Un luogo che li possa accogliere perché divenuto sano e non più inquinato dalle scelte prevalentemente economiche che sono state fatte negli anni precedenti e che stanno dimostrando a tutti i loro limiti. Poi Lavoro, Bellezza, Diritti e trasversale a tutte e senza paura di nominarla, la parola ed il concetto di ” Sinistra”. Sinistra, considerandola un obiettivo, una capacità di visione di un mondo solidale, aperto, inclusivo, che deve tornare a essere parte di quello che dobbiamo costruire insieme, insomma, una sorta di codice etico di base da cui ripartire. Perché è proprio dai valori di base fondamentali e dalla loro attuazione si parte in un agire amministrativo destinato al bene davvero di tutti.
Diversi disastri ambientali hanno investito il territorio toscano, in particolare la provincia di Massa-Carrara, dimostrando una scarsa preparazione ad affrontare tali situazioni da parte delle strutture architettonico-ambientali di questa determinata zona. Nel suo programma elettorale c’è un piano di risoluzione per affrontare questi deficit di sicurezza?
Tenderò a ripetermi, ma credo che la prima cosa sia un processo di legalità trasparente e chiaro delle modalità di assegnazione di incarichi e competenze. Questo comporta in primis l’individuazione di responsabilità precise nelle decisioni che troppe volte sono state oscurate da scelte politiche, che niente hanno a che fare con la scelta migliore possibile per la collettività e la sua sicurezza. Vanno individuate competenze basate sul merito per quello che riguarda incarichi futuri e devono evitarsi eventuali errori, trascuratezze dolosamente o colposamente attuate, che hanno messo a repentaglio pesantemente molte zone del nostro territorio affinché i responsabili vengano perseguiti e in futuro ciò non si ripeta.
Si è parlato molto, in quest’ultimo periodo, di alcune anomalie riguardanti Gaia S.p.A. come la presenza in bolletta di un onere scaturito dalle agevolazioni concesse alle popolazioni emiliane colpite dal terremoto del 2012, ma che a sua volta viene pagato da coloro che si trovano in situazioni di disagio causate dal sisma del 2013. Ad aggiungersi a questa polemica, va anche la presenza di alcuni debiti contratti con gli enti amministrativi comunali, che risultano parzialmente saldati o addirittura in sospeso. Lei come si pone riguardo a questa vicenda? Pensa che, nel caso fosse eletto consigliere regionale, prenderebbe dei provvedimenti chiarificatori a riguardo?
Il tema dell’acqua e della sua gestione privata è importantissimo. Quando un bene vitale è esauribile il pubblico deve intervenire e diventare protagonista della gestione. I cittadini si sono espressi non molto tempo fa attraverso i referendum: vogliono che l’acqua torni ad essere un bene gestito direttamente dal potere pubblico. Credo che la presenza di Gaia vada rivista e riformata, soprattutto introducendo un sistema di agevolazioni importanti per le categorie più deboli, poiché il mercato non risolve sempre tutto e l’acqua è un bene troppo prezioso. Il caso Gaia, da tempo, ha luci e ombre che vanno chiariti e certamente necessita di un maggiore approfondimento, oltre a toccare anche lo spinoso tema delle aziende partecipate sempre cosi scottante per la politica .