Continuando le celebrazioni dei cento anni dalla Grande Guerra, il Museo Etnologico delle Apuane di Massa organizza nelle sale del Centro P. G. Frassati, nella ex chiesa dei “Servi” di Marina di Massa, dal 31 luglio al 7 agosto, una mostra dal titolo “Da Massa al fronte 1915-1918” e sarà aperta dalle ore 21,00 alle 23,00. L’inaugurazione avverrà il 31 luglio alle ore 18,00, con una conferenza nel ricordo anche della battaglia di Gorizia, che si consumò proprio cento anni fa.
La mostra a cura di Giuliano Marselli vuole essere una riflessione sulla Prima Guerra Mondiale e si propone di riportare l’attenzione sul sacrificio di molti uomini e sui conseguenti lutti vissuti dalle famiglie. Un ricordo fatto tramite: foto, documenti e oggetti, di alcuni momenti significativi e non, che partendo prima dagli avvenimenti del 1914 e poi con la mobilitazione ci riportano a descrivere l’intervento in guerra.
Un viaggio raccontato attraverso foto di ieri ma anche di ciò che oggi resta delle trincee sul Carso e dei segni lasciati su di esse dai nostri “nonni”. Segni che ricordano uomini e reparti e tra questi ultimi quelli che furono creati nella città di Massa tra il 1915 e il 1917, incisioni su pietre che testimoniano il passaggio e il sacrificio di chi lì ha combattuto e ha voluto essere ricordato.
Partendo dal maggio 1909 si ricorda quando proveniente da Monteleone Calabro venne destinato a La Spezia il 21° reggimento fanteria appartenente alla Brigata “Cremona”, nello stesso momento il Deposito Reggimentale si insediò nella cittadina di Massa e in tale sede vi rimase fino al novembre 1926, quando un nuovo ordinamento lo portò nella sede di La Spezia.
Il 21°, col maggio 1915, venne mobilitato e impiegato sul fronte inizialmente come riserva alle dipendenze del Comando Supremo, poi posizionato sotto il comando della III Armata, combattendo nei settori di: Monfalcone, Monte Sei Busi e Vermegliano. Nel dicembre 1917 dopo il “ripiegamento al Piave” fu ricostituito e spostato sul Monte Grappa dove vi rimase fino alla battaglia di Vittorio Veneto. Tra i suoi comandanti dal 1910 al 1912 ci fu l’allora colonnello, Armando Vittorio Diaz che poi nel novembre del 1917 sarà nominato comandante in capo dell’Esercito italiano.
La mobilitazione del 1915 demandò ad ogni sede di Deposito il compito della formazione e creazione di nuovi reparti. Così, anche a Massa, iniziarono le procedure per la creazione di nuove unità che inizialmente furono formate da molti ragazzi provenienti dalle nostre zone. Nel marzo si formò il 125° Reggimento fanteria Milizia Mobile, appartenente alla Brigata “Spezia”, con la relativa sede di comando reggimentale. Il reggimento combatté nel 1915 nella zona di Plava, mentre nel 1917 fu posizionato presso Tolmino dove contrastò lo sfondamento dell’esercito Austro-Tedesco (Caporetto).
Nel maggio 1915 si formarono sempre a Massa anche altri battaglioni di fanteria facenti parte o della Milizia Territoriale come il 188°, o come il III del 210° reggimento Brigata “Bisagno”. Nel dicembre 1916 venne creato un altro reggimento il 233° fanteria Brigata “Lario” con la rispettiva sede di comando, quest’ultimo tra i suoi compiti fu ad esempio impegnato nella copertura del fronte durante il “ripiegamento di Caporetto”.