A seguito del cambiamento per ordinanza regionale della modalità di raccolta dei rifiuti urbani prodotti da affetti da CoVid-19, i sindacati F. I. A. D. E. L., F. I. T. C. I. S. L., U. G. L. Igiene Ambientale ed U. I. L. Trasporti rappresentanti degli operai A. S. M. I. U. ( azienda che si occupa dell’igiene urbana nel comune di Massa), hanno emesso un comunicato congiunto (assente solo uno dei sindacati presenti all’interno dell’azienda) dove spiegano che, secondo loro, l’allentamento delle tutele nella raccolta del materiale di scarto infetto potrebbe generare grossi problemi all’igiene ed alla situazione sanitaria della città; ecco il comunicato integrale:
“Oggetto: comunicato sindacale e stampa ai lavoratori ed ai media
Preso atto dell’ordinanza RT n° 3 dell’11/01/2022, a firma del presidente della regione Toscana Eugenio Giani che regolamenta in maniera differente, rispetto al periodo precedente, il ritiro dei rifiuti prodotti da utenti affetti da Covid-19, gli operatori addetti alla raccolta di A.S.M.I.U. Massa, iscritti ai sindacati F. I. A. D. E. L., F. I. T. C. I. S. L., U. G. L. Igiene Ambientale ed U. I. L. Trasporti, hanno appreso, con grande preoccupazione che in un periodo nel quale il virus sta’ ancora mietendo centinaia di vittime giornaliere e costringe tuttora moltissimi malati a ricorrere alle cure nei reparti di terapia intensiva, vengano revocate le accortezze, messe in atto negli ultimi due anni circa di pandemia, per salvaguardare la salute degli operai addetti alla raccolta dei materiali di scarto, provenienti da civile abitazione, occupata da infetti da Sars-CoV-2; segnatamente vengono a mancare sia, la raccolta effettuata da operatore protetto da adeguati dpi quali tuta usa e getta, occhiali protettivi e mascherina, su mezzo usato esclusivamente per quel servizio e sanificato sia prima che dopo l’effettuazione dello stesso (per preservare anche gli addetti dell’officina meccanica nel caso di eventuali necessari interventi), sia lo smaltimento separato dei rifiuti infetti, con la nuova ordinanza equiparati a Rifiuto Urbano Residuo e quindi conferito come normale indifferenziato presso l’impianto provinciale C. E. R. M. e C. (sollevando anche le perplessità espresse a mezzo stampa qualche giorno fa dai rappresentanti sindacali delle tre sigle “confederali” dei lavoratori addetti, presenti nel sito di Via Dorsale). Questa “esemplificazione” delle procedure di ritiro fatta sulla pelle degli addetti alla raccolta dei rifiuti toscani, ci fa sorgere spontaneamente un quesito: “l’emergenza Covid, è quindi terminata?” se si, come si evince dall’allentamento delle procedure di salvaguardia dei lavoratori addetti alla raccolta rifiuti, allora possono venire meno anche l’uso delle mascherine sia all’aperto che al chiuso e le restrizioni per l’ingresso nei locali pubblici o nei luoghi dove si tengano manifestazioni di vario genere, se no, come noi crediamo supportati anche dalla drammatica situazione pandemica persistente, chiediamo a tutti coloro i quali abbiano responsabilità e potere, di tornare sui propri passi e di ripristinare o anche migliorare, le condizioni di sicurezza sanitaria dei lavoratori toscani del comparto igiene ambientale, senza dimenticare che operai malati costretti a casa o peggio ancora in ospedale, significano servizi non effettuati al cittadino con conseguente perdita delle tutele sanitarie di vario tipo per gli utenti del comparto igiene ambientale toscano.
I rappresentanti sindacali di F. I. A. D. E. L., F.I. T. C. I. S. L., U.G. L. Igiene Ambientale, U.I. L. Trasporti.”
Nel fotomontaggio QA in testata, il presidente della regione Toscana Eugenio Giani, come vorrebbero i lavoratori di A. S. M. I. U., si cimenta nella nuova raccolta rifiuti CoVid-19 con l’unica tutela del doppio sacchetto “rosso”.